Torna la fisica nell’istituto dei ‘ragazzi di via Panisperna’, il gruppo di giovani fisici guidato da Enrico Fermi che nei primi anni ’30 investigò i segreti dell’atomo. Gli eredi delle loro ricerche tornano infatti nella storica palazzina dell’ex Regio Istituto Fisico dell’Università di Roma, inaugurato come sede istituzionale del Centro studi e ricerche Enrico Fermi. L’edificio è stato inaugurato con la giornata di studi ‘I giovani e l’eredità scientifica di Enrico Fermi’, presenti il sottosegretario al ministero dell’Interno, Carlo Sibilia, e i rappresenanti del mondo accademico e della ricerca.
I ragazzi di via Panisperna. Da sinistra: Oscar D’Agostino, Emilio Segrè, Edoardo Amaldi, Franco Rasetti ed Enrico Fermi (fonte: Wikipedia)
“La fisica italiana ha avuto una grande fortuna con Fermi, che ha creato una scuola d’eccellenza i cui semi continuano ancora oggi a germogliare in vari settori della fisica nucleare, particellare e astroparticellare, con un ruolo centrale dell’Italia”, ha spiegato all’ANSA, Antonio Masiero, vicepresidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).
Un’installazione del Museo di via Panisperna, dedicato a Enrico Fermi (fonte: Centro Fermi)
Nella stessa giornata è stato inaugurato il museo dedicato a Enrico Fermi che, attraverso un percorso multimediale, racconta le scoperte che hanno portato il fisico italiano al Nobel nel 1938. “Le sue ricerche sulla radioattività artificiale prodotta dai neutroni hanno dato inizio alle scoperte che portarono allo sviluppo e al controllo dell’energia nucleare”, ha spiegato Antonino Zichichi, presidente della World Federation of Scientists (Wfs) e fondatore, 20 anni fa, del Centro Fermi. “Uno dei compiti di noi scienziati oggi – ha concluso – è disseminare la cultura scientifica e l’eredità di Fermi, diventando ambasciatori della scienza e portando la scienza nel cuore delle nuove generazioni”.