Identificato il ‘pedale’ molecolare che aziona il freno di vari tipi di tumore: si tratta di una parte dell’enzima soppressore PP2A, che è stata svelata per la prima volta in 3D grazie a un microscopio da Nobel. Conoscere la sua struttura aiuterà a disegnare molecole specifiche per bloccare la crescita dei tumori, ma non solo: dato che PP2A è coinvolto anche in malattie cardiovascolari e neurodegenerative, si prospettano nuove terapie pure contro Alzheimer e scompenso cardiaco. A indicarlo è lo studio pubblicato sulla rivista Cell da un gruppo di ricerca internazionale guidato dall’Università del Michigan.
L’enzima PP2A è una proteina che agisce da soppressore del tumore: diversi esperimenti condotti in provetta e su modelli animali hanno dimostrato che alcune molecole possono attivarla riducendo le dimensioni del tumore. Senza conoscere la conformazione del sito a cui si legano queste molecole attivatrici, però, risultava particolarmente difficile perfezionarle per trasformarle in veri e propri farmaci. I ricercatori hanno provato a colmare questa lacuna usando la crio-microscopia elettronica: la tecnica, premiata col Nobel per la chimica nel 2017, ha permesso di visualizzare l’interazione tra la tasca dell’enzima PP2A e una molecola usata come esca. “Questo ci ha permesso di vedere per la prima volta con precisione come le diverse parti della proteina vengono unite e stabilizzate dalla molecola”, spiega Derek Taylor, farmacologo della Case Western Reserve University. “Ora possiamo usare quell’informazione per iniziare lo sviluppo di composti che possano avere il profilo, la specificità e la potenza desiderati per arrivare all’uso clinico”.