Il povero Nite Owl, alias Dan Dreiberg, non fa una gran figura in Watchmen, con la pancetta e i suoi momenti di défaillance. Tutto, in lui, sa di crisi di mezza età: il costume marrone, gli occhialoni che gli danno uno sguardo triste, la vita ordinaria che conduce dopo la fine della sua carriera da eroe. Proprio queste debolezze, però, lo rendono uno dei personaggi più umani, riconoscibili e coraggiosi della graphic novel. Ci vuole coraggio per tornare a indossare un costume da gufo notturno quando la forma fisica della giovinezza è un ricordo lontano, per vedersela con assassini, galeotti e semidei. Tuttavia, la forza di Night Owl non è mai stati basata sulla prodezza in combattimento (che pure non manca) ma sull’intelligenza e i gadget tecnologici. La sua Owlship è così retro-cool che non solo può volare e viaggiare sott’acqua, ma è anche attrezzata con una macchina del caffè. Beccati questa, Batman Laurie Jupiter è la seconda Spettro di Seta. Sua madre è Sally Jupiter, che sul finire degli anni ’30 aveva indossato un costume burlesque e si era messa a combattere il crimine, senz’altra ambizione che non migliorare le proprie prospettive di carriera come modella. Ancora giovanissima, Laurie viene spinta a ereditare il nome e il mantello di Spettro di seta dalla madre, senza sentire realmente la vocazione di eroina. Se la caverà comunque alla grande, ottenendo anche un posto nel gruppo di eroi mascherati Crimebuster, per poi intrecciare una relazione amorosa con il misterioso Dr. Manhattan. Il rapporto tra Sally Jupiter, il Comico e Laurie Jupiter è uno dei tanti nodi che merita di essere sciolto leggendo la graphic novel originale Il Comico, alias Edward Morgan Blake, è ciò che resta degli eroi mascherati quando sono posti al servizio non di un bene superiore, ma di una precisa e corrotta volontà politica. Incarna e protegge il lato oscuro del Vietnam, si fa portatore di una repressione fascista, non ha problemi a uccidere, torturare e stuprare. Paradossalmente, o forse proprio come suggerisce il suo nome, il comico è l’unico a cogliere l’assurdità e il ridicolo nel sistema che protegge, al soldo di politici corrotti. Ed è sua la spilla con lo smiley insanguinato che diventa il simbolo ossessivamente ricorrente dell’intera saga. Sarà necessaria una terribile scoperta per mettere alla prova i limiti dell’oscura coscienza del Comico. E la sua morte segnerà l’inizio del conto alla rovescia per la mezzanotte nel cupo universo distopico di Watchmen Adrian è, sulla carta, l’uomo perfetto. Rappresenta contemporaneamente il picco della forma fisica mai raggiunto da un essere umano, e la massima espressione del pensiero scientifico e razionale dei suoi tempi. È merito suo e delle sue Veidt Enterprises se il mondo di Watchmen è popolato da auto elettriche e privo di inquinamento. Mosso da intenti nobili, Veidt è pronto al massimo sacrificio pur di salvare l’umanità da sé stessa. Ma come il tragico re da cui trae il nome della sua identità segreta, Ozymandias, dell’impero e dell’eredità di Veidt potrebbero non restare che rovine nella sabbia Rorschach è il detective, l’unico a indagare sulla morte del Comico, l’unico a cui importi davvero qualcosa. Il suo diario e le sue lugubre riflessioni accompagnano il lettore nella lettura della graphic novel. Troppo facile scambiarlo per l’eroe, ma, a differenza della sua maschera, in Watchmen il bianco e il nero hanno molte sfumature. La rigida morale e l’etica inflessibile dell’antieroe potrebbero farlo sembrare un paladino senza macchia e paura, ma si accompagnano a un comportamento psicotico e omicida; a spingerlo sono il disgusto e il rigetto della società, più che il desiderio di migliorarla. Non è un caso che Rorschach, alla fine, sia l’unico vigilante, oltre al Comico, ad aver superato un limite inviolabile, arrivando a uccidere i criminali cui dà la caccia Jon Osterman era un semplice scienziato con la passione per gli orologi prima di rimanere chiuso in una stanza durante un esperimento sulla fisica su atomica. Il suo involontario ruolo da cavia umana avrebbe dovuto ucciderlo, ma invece lo ha trasformato nell’unico essere con veri superpoteri nell’universo di Watchmen: il Dr. Manhattan, un uomo dalla pelle azzurra, forse onnipotente. In grado di manipolare la materia e l’energia, teletrasportarsi e creare molteplici copie di sé stesso. Ma è la sua capacità di vivere contemporaneamente passato, presente e futuro (salvo interferenze tachioniche…) a causare il suo progressivo distacco dall’umanità, in un viaggio alla scoperta di ciò che rende la vita un fenomeno degno di nota rispetto ad altre banali reazioni chimiche