Facebook segue Google. A partire da oggi la piattaforma, che insieme alla società di Mountain View domina la pubblicità digitale, permetterà nuovamente negli Stati Uniti la sponsorizzazione di contenuti politici, dopo la stretta su questo tipo di post messa in campo a ridosso delle elezioni presidenziali statunitensi del 3 novembre 2020.
Il social network fondato da Mark Zuckerberg, così come Google, avevano deciso di fermare le pubblicità politiche dopo la chiusura dei seggi, nelle ore in cui online già iniziavano a circolare notizie su presunti brogli elettorali. Google ha riammesso le sponsorizzazioni il 10 dicembre, Facebook invece ha mantenuto il divieto fino ad ora.
“Abbiamo messo in atto questo divieto temporaneo dopo le elezioni per evitare confusione o abusi – spiega la società in un post – A differenza di altre piattaforme richiediamo autorizzazione e trasparenza non solo per gli annunci politici ed elettorali, ma anche per gli annunci di questioni sociali, i nostri sistemi non fanno distinzione tra queste categorie”.
Facebook fa notare che gli annunci di questioni politiche e sociali richiedono verifica e dichiarazioni di non responsabilità che spieghino che i messaggi sono “pagati da” una persona o un gruppo specifico. Conserverà anche i messaggi nella sua libreria di annunci per consentire ai ricercatori e ad altri soggetti interessati di visualizzarli.