Dopo l’acquisto di Twitter da parte di Elon Musk, molti ricercatori e accademici stanno valutando la possibilità di migrare verso nuovi social network come Mastodon: lo riporta il sito di Science.
Nel corso degli anni, Twitter è diventato uno strumento utilizzato da molti scienziati per confrontarsi e dialogare con colleghi, esperti di altri settori, giornalisti e il pubblico in generale. Lo si è visto soprattutto durante la pandemia di Covid-19, quando i ‘cinguettii’ di ricercatori da tutto il mondo annunciavano importanti scoperte sul virus e favorivano la nascita di nuove collaborazioni scientifiche.
L’arrivo di Elon Musk ha però suscitato perplessità: alcuni utenti accademici temono un aumento della disinformazione (anche per effetto dei licenziamenti che potrebbero ridurre il numero di persone dedicate al contrasto delle fake news), mentre altri sospettano che la libertà di parola tanto sbandierata dal magnate possa tradursi in toni più offensivi e discriminatori sul social network, soprattutto nei confronti di donne e persone di colore. C’è poi chi si dice infastidito dalla possibile introduzione di servizi a pagamento (come per la spunta blu degli account verificati) e sostiene che il social network dovrebbe rimanere completamente gratuito.
Col passare dei giorni sono dunque comparsi in tendenza hashtag come #GoodbyeTwitter e #TwitterMigration, con cui molti ricercatori e alcuni istituti hanno pubblicato i loro nuovi profili Mastodon incoraggiando altri a seguirli sul sito, che ha guadagnato più di 100.000 nuovi utenti in poco tempo. Secondo alcuni osservatori, questo fenomeno potrebbe gettare le basi per una graduale migrazione di massa da un social all’altro, con l’incognita per gli scienziati di dover ricostruire da capo il loro seguito di follower, sempre che il pubblico decida di seguirli su nuove piattaforme.