In occasione della Giornata della Terra, celebrata il 22 aprile di ogni anno in tutto il mondo, la Nasa ha lanciato l’invito a scattare un selfie ‘globale’: tutti coloro che vorranno partecipare all’evento dovranno solo uscire di casa e fotografarsi nel proprio angolo di mondo, accanto a montagne, parchi, fiumi e laghi, per poi condividere lo scatto sui social media utilizzando l’hashtag #GlobalSelfie.
Gli astronauti della Nasa hanno portato a casa le prime immagini del pianeta visto dallo spazio e ora, mentre i satelliti catturano immagini della Terra ogni secondo, l’agenzia invita i partecipanti a mostrarla dal proprio personale punto di vista. Anche l’Agenzia Spaziale Europea partecipa alla Giornata della Terra con una riflessione su tutte le complesse e intricate connessioni che plasmano il nostro pianeta: ogni componente, dall’atmosfera agli oceani, dalla superficie terrestre alle calotte glaciali, influenza e interagisce con le altre, rendendo fondamentale la comprensione di questi meccanismi per affrontare le sfide ambientali e mitigare il cambiamento climatico. Ad esempio, quello che accade nell’Artico non resta confinato in questa regione, spesso considerata distante e isolata, ma influenza tutto il sistema, contribuendo all’innalzamento del livello dei mari e innescando un circolo vizioso che amplifica sempre più il riscaldamento globale. Un altro esempio è costituito dalla sabbia del Sahara e dal suo viaggio transcontinentale: ogni anno, i venti spazzano grandi quantità di sabbia dal deserto del Sahara attraverso l’Oceano Atlantico.
Anche se apparentemente remoto, questo fenomeno ha un impatto significativo sugli ecosistemi oceanici a migliaia di chilometri di distanza: porta con sé nutrienti essenziali come ferro e fosforo, che agiscono come fertilizzanti per gli organismi marini, ma può anche peggiorare la qualità dell’aria e, se depositata in ecosistemi sensibili come le barriere coralline, può introdurre sostanze inquinanti e agenti patogeni.
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