La trasformazione digitale ha influito in maniera profondissima sul mondo del lavoro. Soprattutto in virtù dello smart working, l’Italia e molti paesi del mondo hanno fatto letteralmente un balzo in avanti nella digitalizzazione del lavoro d’ufficio (e non solo).
I vantaggi sono molti, ma le conseguenze sulla salute dei lavoratori non mancano affatto.
Chi lavora da remoto conduce una vita estremamente sedentaria e passa moltissime ore davanti ad un PC. Non bisogna inoltre dimenticare che, quando si trascorre la maggior parte del proprio tempo in casa, anche moltissime delle attività di svago sono affidate a dispositivi digitali come televisione, tablet e smartphone. Ormai addirittura il modo attraverso cui si fruisce di servizi e di informazioni culturali è diventato digitale, allungando ulteriormente il tempo di permanenza davanti a un device elettronico.
Questo significa anche che il tempo trascorso in media da un individuo davanti a uno schermo, indipendentemente dal tipo di dispositivo usato, nell’arco di una giornata possa con molta probabilità tranquillamente superare le 8 o 10 ore. Se a livello generale il nostro organismo subisce le conseguenze negative di una vita così sedentaria, è la pelle (soprattutto quella del viso) a registrare i danni maggiori.
Per salvaguardare la salute dell’organo più esteso del corpo e prevenire l’invecchiamento cutaneo precoce è necessario fornire alla pelle tutte le “ammine della vita” necessarie al suo buono stato. Si comincia dall’importanza della vitamina E per la pelle per mantenere l’elasticità e del benessere cutaneo, ancora meglio se combinata alla vitamina C per avere il massimo effetto antiossidante che aiuta l’epidermide a rimanere liscia, compatta e priva di rughe.
Per fortuna la tecnologia può aiutarci anche a gestire le conseguenze del suo utilizzo eccessivo: sui principali store sono disponibili app idonee ad analizzare la qualità della pelle a partire da un selfie: con questa tecnologia è possibile individuare le zone più colpite da macchie, rughe o imperfezioni cutanee come brufoli ed eritemi.
Una delle migliori è SkinBetter, in grado di effettuare una valutazione della “gravità” delle rughe e delle altre imperfezioni cutanee grazie alla comparazione in tempo reale con un database formato da milioni di immagini da cui attinge.
TroveSkin è invece una app che si focalizza sul mettere a punto una strategia personalizzata di skin care: dopo aver individuato i difetti principali della pelle suggerisce anche una serie di azioni di bellezza che permetteranno di migliorare gradualmente ma in maniera efficace l’aspetto generale per un aspetto invidiabile.
Se poi si vuole sapere se i trattamenti stiano davvero avendo l’effetto sperato, l’app RYNKL tiene traccia dei segni dell’invecchiamento sulla pelle utilizzando l’Intelligenza Artificiale e una serie di algoritmi per analizzare e interpretare i cambiamenti del volto. Quando gli utenti caricano selfie settimanali o giornalieri, RYNKL non solo individuerà le linee e le rughe esistenti, ma noterà le aree in cui le linee sottili iniziano a formarsi per avvertire sulle aree che richiedono trattamenti preventivi.