Oggi parliamo di Google Pixel 7 Pro, l’ultimo della dinastia dei Pixel, che da sempre rappresentano una scelta di nicchia per gli utenti Android, ma che negli ultimi due anni hanno ricevuto una bella spinta da Big G, intenzionata come non mai a segnare il territorio anche in Europa.
Dopo un 2021 in cui nel nostro mercato abbiamo assistito ad un grande ritardo per l’arrivo Pixel 6 e 6 Pro, questa volta Google ci ha considerato un terreno importante, per cui eccoci qui, non avremo il Pixel Watch, ma possiamo gongolarci con questo ottimo Pixel 7 Pro, scopriamolo.
INDICE
DESIGN E QUALITA’ COSTRUTTIVA
Non cambia moltissimo rispetto allo scorso anno il Pixel 7 Pro, però ha ricevuto un globale affinamento su tanti piccoli elementi. A primo impatto è un bel bestione, addirittura appena più largo rispetto al 6 Pro e questo complica ulteriormente le cose in termini di ergonomia. Aggiungiamo il peso di 212 grammi e capite perché Pixel 7 Pro sia fondamentalmente uno smartphone non facile da maneggiare.
Lo schermo è leggermente meno curvato ai bordi, tanto che adesso il raggio è appena accennato e riguarda più che altro il Gorilla Glass Victus, mentre il pannello è praticamente piatto.
Forse la novità più rilevante riguarda la scocca posteriore, con la “camera bar” molto più raffinata e curata, impreziosita da un inserto curvo in alluminio. Su Pixel 7 Pro la finitura del metallo è cromata, così come i bordi in alluminio del frame. La combo con la colorazione bianca non mi fa impazzire, mentre nella colorazione “nero ossidiana” la tinta del telaio e della barra segue quella della back cover per un risultato a mio avviso più gradevole, più estrosa infine la colorazione “grigio verde”, con inserti metallici color oro.
Devo dire che nel suo aspetto generale Google Pixel 7 Pro appare come uno smartphone meglio rifinito rispetto al 6 Pro, ma in parte meno originale, avendo perso un po’ di quel design industrial, addirittura un po’ grezzo che lo caratterizzava.
Quella che non è cambiata è la qualità dei materiali e degli assemblaggi, impeccabile e certificata dalla resistenza ad acqua e polvere IP68.
DISPLAY
Il pannello di Google Pixel 7 Pro è un AMOLED LTPO a 120 Hz da 6,7 pollici con risoluzione QHD+ (1440 x 3120 pixel). Rispetto allo scorso anno è migliorato nella luminosità di picco, raggiungendo ora i 1500 nits, pareggiando quindi con i migliori prodotti della fascia ultra.
Si tratta certamente di un bel display, molto chiaro e leggibile anche all’aperto sotto la luce diretta del sole. A dispetto della qualità, tuttavia, non si può dire che Google vada a sfruttarlo nel migliore dei modi, in particolare per quanto riguarda il refresh rate e la calibrazione.
A proposito della frequenza di aggiornamento si passa fondamentalmente tra i 120 e i 60 Hz senza step intermedi, con tanto di 60 Hz fissi anche in AOD, un frangente nel quale i rivali hanno ormai imparato a sfruttare le possibilità degli schermi LTPO, con refresh rate che scende fino a 10 Hz o ancor meno. Manca inoltre un adattamento al frame rate dei contenuti multimediali, insomma c’è molto lavoro da fare.
AUDIO E MULTIMEDIA
Pixel 7 Pro può contare su due speaker stereo piuttosto potenti e corposi, disponibile poi la modalità “suono adattivo” che migliora l’audio in relazione all’acustica della stanza in cui si trova lo smartphone, notevole.
Per quanto riguarda la parte visiva è supportato HDR10+ ma c’è il problema di cui sopra sul refresh rate che non viene calibrato sul frame rate del video, il ché porta spesso ad un effetto di immagini fluide soprattutto nei film a 24p, cioè la maggior parte.
SOFTWARE
Google Pixel significa Android nella sua versione pura, impreziosita da qualche chicca “Made by Google”. I Pixel vengono scelti in parte per questo motivo, per avere un software semplice ma piacevole da utilizzare, privo di app preinstallate, supportato a lungo e con la possibilità di ricevere in anticipo gli aggiornamenti di Android rispetto a tutti gli altri smartphone.
A bordo c’è ovviamente Android 13 con patch di sicurezza di ottobre 2022, gli aggiornamenti di sistema previsti sono poi 3 (Android 14,15,16 fino ad ottobre 2025) e 5 anni di patch di sicurezza (ottobre 2027).
Quel che riesce sempre a convincermi della Pixel experience, è l’immediatezza d’uso, la semplicità e l’accessibilità di tutte le funzioni, gran parte delle quali vengono in realtà portate avanti automaticamente dallo smartphone. Il rilevamento degli incidenti, l’ascolto delle canzoni, i consigli di assistant nel widget “at a glance”, la scelta dello scatto giusto da una sequenza, la batteria adattiva che migliora nel tempo, i temi che cambiano dinamicamente in base allo sfondo.
Con Android 13 su Pixel 7 e 7 Pro sono poi arrivate alcune funzioni aggiuntive, come il focus unblur nelle foto presenti nel cloud Google Foto e la dettatura vocale sempre più precisa, oltre ad altre novità che invece abbiamo visto arrivare nei mesi scorsi su Pixel 6 e 6 Pro e che chiaramente sono incluse fin da subito sui nuovi modelli.
Google ha puntato come sempre tanto anche sulla fotografia migliorando ulteriormente l’algoritmo per le foto notturne, ora nettamente più veloce nell’elaborazione e affinando ulteriormente la resa dello skin tone per tutte le diverse tonalità della pelle. Presenti nuove funzioni di accessibilità come i selfie guidati o la trascrizione simultanea delle note vocali o dei contenuti multimediali.
SCHEDA TECNICA
- display: LTPO OLED 6,7″ QHD+, 19,5:9, 512ppi, refresh rate fino a 120Hz, always-on, fino a 1.000nit (HDR) e 1.500nit (max), contrasto > 1.000.000:1, HDR, 16 milioni di colori 24-bit, Corning Gorilla Glass Victus
- processore: Google Tensor G2 con co-processore di sicurezza Titan M2
- memoria:
- 12GB di RAM LPDDR5
- 128/256/512GB interna UFS 3.1
- aggiornamenti di sicurezza: minimo 5 anni
- sicurezza: VPN di Google One (in arrivo, senza costi aggiuntivi)
- connettività: 5G, WiFi 6e, Bluetooth 5.2, NFC, USB-C 3.2 gen2, GPS, Glonass, Galileo, QZSS
- dual SIM: sì, Nano SIM + eSIM
- funzione per telefonate: Chiamata Nitida per ridurre rumori ambientali come vento e traffico tramite apprendimento automatico
- audio: speaker stereo, 3 microfoni, soppressione del rumore
- sensore impronte: sotto al display
- sblocco facciale: sì
- resistenza: IP68
- fotocamere:
- anteriore: 10,8MP, f/2,2, pixel da 1,22um, FF, FOV 92,8°
- posteriori:
- 50MP Octa PD Quad Bayer, f/1,85, pixel da 1,2um, FOV 82°, sensore 1/1,31″, OIS, EIS
- 12MP ultra grandangolare, AF, pixel da 1,25um, f/2,2, FOV 125,8°, correzione della lente
- 48MP Quad Bayer PD tele, pixel da 0,7um, f/3,5, FOV 20,6°, zoom ottico 5x, Super Res Zoom 30x, OIS, EIS
- video fino a 4K a 60fps, HDR 10-bit
- LDAF
- batteria: 5.000mAh con ricarica 30W (fino al 50% in 30 minuti), autonomia oltre 24 ore (fino a 72 ore con Extreme Battery Saver), certificazione Qi, Battery Share, ricarica wireless
- materiale: Corning Gorilla Glass Victus con frame in alluminio spazzolato
- colori: Obsidian, Snow, Hazel
- dimensioni e peso: 162,9×76,6×8,9mm per 212g
ESPERIENZA D’USO
L’esperienza d’uso di Pixel 7 Pro è stata oggetto di diversi upgrade rispetto al Pixel 6 Pro, innanzitutto per quanto riguarda la parte telefonica, con una ricezione del segnale nettamente migliorata, ma anche una connettività più solida e stabile, priva di indecisioni o malfunzionamenti random che invece caratterizzavano gli esordi dei precedenti modelli.
Sono una conferma, o comunque godono di miglioramenti marginali, il feedback aptico e il lettore ottico di impronte digitali. Novità gradita invece lo sblocco con riconoscimento del volto, che rimane in 2D ma è ben fatto, veloce e pratico, seppur meno sicuro dello sblocco in 3D, tant’è che Google non permette di utilizzarlo come metodo di verifica per i pagamenti.
In generale il funzionamento di Pixel 7 Pro è ben più maturo del suo predecessore, fin da subito si è rivelato uno smartphone affidabile e stabile, senza bug veramente importanti o compromettenti.
TENSOR G2 E PRESTAZIONI
Una delle novità per Pixel 7 Pro è il Tensor G2, la seconda generazione del SoC creato in collaborazione con Samsung e studiato appositamente per i Pixel.
La nuova generazione è cambiata in parte rispetto a quella precedente, mantenendo comunque i tratti salienti di un chip pensato non tanto per le performance brute, quanto piuttosto per massimizzare il rendimento sui processi di machine learning e nella gestione della parte fotografica, con un occhio di riguardo per la sicurezza con Titan M2.
Non è cambiato il processo produttivo, sempre a 5 nm, non sono cambiati i due core prime X1, mentre i due core intermedi ora sono basati su Cortex A78 anziché A76, c’è una nuova TPU più potente e la GPU viene ridimensionata passando dalla Mali G78 a 20 Core alla Mali G71 a 7 core.
Queste variazioni tecniche si traducono in prestazioni più che buone nell’utilizzo quotidiano, con una reattività sostanzialmente invariata rispetto al Pixel 6 Pro degli ultimi tempi. A livello di temperature però andiamo molto meglio, fin da subito ho percepito una certa differenza e solo in alcuni casi le temperature sono salite, ma sempre in modo controllato.
C’è da dire che non siamo in estate, ma una ulteriore conferma della gestione energetica più parca arriva anche dall’autonomia, che guadagna fondamentalmente un 5-10% dallo scorso anno, a parità di capacità della batteria.
L’altra faccia della medaglia sono risultati piuttosto deludenti nei benchmark, scesi rispetto a Pixel 6 Pro, specialmente nella parte grafica. D’altra parte per quanto la nuova GPU sia più moderna ed efficiente della precedente, il ridimensionamento sul numero dei core è stato importante.
Ma non è solo nei benchmark che Pixel 7 Pro mostra il fianco, non è uno smartphone per giocare, ve lo dico in tutta onestà, anche con Call Of Duty qualche lag salta fuori e le perdite di frame sono presenti. Altri piccoli inciampi ci sono nello scrolling veloce delle pagine web o dei social, lì si nota come il rendering grafico vada in sofferenza e la conferma di ciò arriva dal miglioramento netto delle prestazioni limitando la risoluzione dello schermo al FullHD.
AUTONOMIA E RICARICA
La ricarica avviene a 30 Watt con cavo, l’alimentatore non è fornito in confezione, mentre via wireless si arriva a 23 watt. In tutti i casi direi che si raggiunge la sufficienza ma il mondo è andato avanti a grandi passi su questo fronte, Google potrebbe fare di più.
Sull’autonomia vi avevo già anticipato che il nuovo SoC è più attento alla gestione energetica. Questo non rende il Pixel 7 Pro un battery phone ma aggiunge quel qualcosa in più per chiudere agevolmente la giornata. Molto dipende dalle impostazioni che sceglierete su Always On Display e Refresh Rate, se attivate il primo e selezionate i 120 Hz allora non farete più di 5 ore e 30 min di display attivo, rinunciando a qualcosa si arriva tranquillamente alle 6 ore e 30 min.
Questa considerazione comunque non vorrei farla passare come scontata, ci sono smartphone competitor diretti del Pixel che gestiscono lo schermo LTPO al meglio, sia in AOD che nella normale attività. Un buon esempio è OPPO Find X5 Pro che ho riprovato di recente ed è obiettivamente su un livello diverso.
FOTOCAMERE
Come da tradizione Pixel significa foto di qualità e anche nel 2022 Google ha fatto i compiti come si deve. Sul 7 Pro troviamo alcuni miglioramenti hardware, come la nuova fotocamera ultrawide con autofocus, il nuovo tele con ingrandimento ottico 5X e una migliore fotocamera frontale, ma anche tante novità software come lo “zoom ad alta definizione” fino a 30x, lo zoom intermedio 2x senza perdita di qualità, la modalità cinematografica in video con effetto bokeh, i video in 4K a 60 fps con tutte le fotocamere.
Al di là dei tecnicismi ciò che emerge è uno smartphone ancora migliorato, davvero affidabile e capace di tirar fuori ottime foto in tutte le condizioni, con una frequenza di errore bassissima.
FOTOCAMERA PRINCIPALE
La principale non è cambiata sostanzialmente ma può giovare di tutti gli aggiornamenti che ci sono stati negli ultimi mesi a partire dal lancio di Pixel 6 Pro. In questo senso il vantaggio del nuovo modello è di arrivare sul mercato già sgrossato e affilato.
ULTRWIDE, MACRO, TELE
Con la ultrawide e con il tele il passo avanti c’è stato, nel primo caso fondamentalmente solo per le macro perché la qualità globale è rimasta fondamentalmente la stessa, e con questo intendo anche qualche difficoltà di troppo con la ultrawide in condizioni di scarsa illuminazione, nel secondo caso c’è più ingrandimento mentre rimane davvero perfetta la stabilizzazione ottica e anche la pulizia dell’immagine.
ZOOM AD ALTA DEFINIZIONE 30X
SELFIE
Selfie favolosi, manca solo l’AF ma attualmente sono davvero pochissimi gli smartphone che possono tenere testa a questo Pixel.
[embedded content]
Nei video in 4K a 60 fps ora è possibile passare da una cam all’altra, per altro con una transizione morbida che quasi non fa percepire il salto di obiettivo, la qualità è sempre elevatissima per il sensore principale, meno per la ultrawide soprattutto nelle zone d’ombra dove ancora, nonostante il problema sia arcinoto, salta fuori un fastidioso rumore video.
Simpatici i video cinematografici ma non c’è alcuna gradualità dello sfocato, il ché li rende estremamente finti, insomma, c’è margine di miglioramento.
IN CONCLUSIONE
Google Pixel 7 Pro costa 899 Euro nel taglio 12/128 GB, si sale a 999 Euro per il 12/256 GB, che sicuramente è quello più adeguato considerata la caratura del prodotto.
E’ il Pixel della maturità per Google, che lo scorso anno aveva iniziato un percorso e quest’anno l’ha proseguito affinando e migliorando dove serviva, portando il suo smartphone ad un livello ancora più alto, e riuscendo, tra l’altro, a mantenere il prezzo invariato nonostante il periodo complicato dell’economia globale. Un prezzo contenuto, tra l’altro, rispetto ai molti smartphone di fascia premium.
Mi verrebbe da dire che Google non si è comportata da Google, per una volta, questi Pixel sono un progetto serio che nel mondo Android finalmente può fare da buon esempio per gli altri costruttori.
VOTO, PRO E CONTRO
VOTO FINALE: 8.9
VIDEO
[embedded content]