È un’operazione complicatissima, una potenziale bomba per lo spettatore: ecco perché persino gli horror ci vanno molto cauti. La nostra classifica (ad alto tasso di shock), a partire da Doppio sospetto, uno dei pochi titoli usciti questa settimana
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Ogni volta che in un film muore un bambino, il pubblico sussulta. È un’operazione complicatissima e per questo molto rara. Addirittura anche gli horror ci vanno cauti! E in un mondo dello spettacolo sempre più edulcorato, buono per tutti ed innocuo, uccidere i più piccoli è quasi una bestemmia.
Doppio sospetto, uno dei pochi film usciti questa settimana, lo fa quasi subito, per dare inizio alla storia. Un bambino muore (fuoricampo), nonostante lo sforzo della mamma della famiglia che vive nella casa accanto per salvarlo. La madre del defunto non perdonerà a lei di non esserci riuscita e attuerà un piano elaboratissimo per metterla in difficoltà, allontanarla dal suo di figlio e alla fine (forse) sostituirsi a lei. Un thriller di paranoia in cui le donne sono carnefici capaci di tutto, ma soprattutto vittime designate a cui il mondo (in particolare gli uomini) non credono.
Non è stato facile scegliere i 10 film migliori che hanno avuto il coraggio di far moire un bambino. Un po’ perché gli standard cambiano nel corso degli anni e ciò che ci sembrava audace ieri non lo è più oggi, un po’ perché ci sono tanti modi di far morire un bambino a partire dalla scelta di farlo vedere o no, e non sempre la morte fuori campo è meno impressionante di quella in campo. A ogni modo, ecco la nostra classifica.
10. Via col vento
All’epoca era terribile e per certi versi è rimasto un must dei melodrammoni: il figlio deve morire. Magari in grembo prima di nascere (possibilmente per una rovinosa caduta sulle scale a chiocciola), magari c’è una terribile malattia o magari in un grave incidente, ma nei film in cui la donna soffre non manca mai il figlio morto. In Via col vento era il grave incidente, appunto, a far fuori Bonnie separando definitivamente Rossella O’Hara da Rhett Butler. Teoricamente impeccabile, ma l’esecuzione a oggi fa sorridere, perché si vede che a schiantarsi fu mandato un nano-controfigura.
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9. Antichrist
Lars Von Trier, che simpatico non ha mai voluto esserlo, inizia il primo film della sua trilogia sulla depressione con la morte di un bambino, il dramma che mette in crisi i protagonisti. Filmata al rallentatore e con la musica classica di sottofondo, però, la scena non ha davvero l’impatto che potrebbe avere altrimenti.
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8. IT
La grandezza dell’omicidio del piccolo Georgie è che non solo apre il racconto, ma pur non vedendosi nulla, cioè pur accadendo fuori campo, l’innocenza del bambino è messa in così buon contrasto con il maligno del clown che quasi abbiamo l’impressione di vederlo accadere. Potete vederlo qui nell’immortale versione per la tv degli anni ’90
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7. City Of God
L’educazione criminale nelle favelas è raccontata con grandissima durezza da City Of God e uno di questi capitoli è il primo omicidio. Un bambino che uccide un altro bambino in una sequenza lunga e senza scampo. Sappiamo che inevitabilmente accadrà, ma ci mette tantissimo a succedere
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6. Lo squalo
È la prima vera morte efferata del film. Dopo decessi avvenuti di notte o senza che li vediamo, a morire è un bambino e tutto cambia ad Amity Island. La sequenza è un gioiello di suspense. Steven Spielberg non vuole esagerare e vediamo solo qualcosa di confuso da lontano, ma quel che accade prima, la preparazione con il caos e lo sceriffo incapace di seguire tutto, e poi il racconto della fine (acqua sporca di sangue e materassino dilaniato) sono magistrali.
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5. Pet Sematary
Di nuovo Stephen King. Qui è ancora più netto e deciso. La morte di un bambino è l’evento che scatena la storia di Pet Sematary: dev’essere ingiusta, terribile ed efferata. Deve fare impressione, deve colpire. Come un camion.
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4. Distretto 13: le brigate della morte
Per John Carpenter il dettaglio terribile della violenza sta nella sua ordinarietà. Così alla fine di questa sequenza del camioncino dei gelati una bambina viene uccisa come se nulla fosse. Non è efferata la sua morte, ma la noncuranza con la quale si palesa è micidiale.
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3. Una tomba per le lucciole
Roba che i deboli di cuore devono evitare. I bambini protagonisti ci mettono un film intero a morire, una lunga agonia di cattiveria e meschinità in cui la società sembra fare di tutto per non salvarli. Uno dei film più strazianti, drammatici, commoventi e difficili da sostenere di sempre.
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2. Trainspotting
È la scena che tutti ricordano. Dopo quella della pasticca recuperata nel peggior bagno della Scozia. I drogati perdono conoscenza per più di un giorno, nessuno è in grado di sentire o capire che il neonato che sta lì con loro sta piangendo, nessuno si occupa di lui fino a che non muore. È uno shock, una scena durissima, che culmina con la visione del neonato tumefatto. È pensata per far stare male, suscitare rabbia e rappresentare attraverso una delle visioni più terrificanti in assoluto, i danni della droga.
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1. Sciopero
Rimane un film del 1924 quello che contiene la morte infantile più terribile di sempre. E non dovrebbe stupire. Il cinema (e la società) da quando è nato, è andato verso la gentilezza e l’innocuo, ha ammorbidito i toni e presentato contenuti sempre più digeribili, lasciando a pochi generi il compito di esagerare. I lavori degli anni ’20 e ’30 erano tutti più duri e disturbanti di quelli di oggi. Perché una volta violenza e drammi lancinanti erano ovunque. In Sciopero, Sergei Eisenstein nel raccontare la Russia pre-rivoluzione sovietica (il film è ambientato nel 1912) e per mettere in scena la disumana brutalità delle truppe zariste contro i poveri lavoratori, fa reprimere una rivolta con una violenza indicibile. Al culmine di tutto il film (esattamente al punto 1 h.29 min.44 sec) uno dei soldati in cima a una tromba delle scale prende un bambino piccolo e appositamente lo lascia cadere dal piano più alto. Ancora oggi guardare quei 10 secondi è sconvolgente.
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