Sarà interamente inglese e partirà dal prossimo anno accademico, il corso di laurea magistrale in Bioinformatics for Computational Genomics lanciato dall’Università degli studi di Milano e il Politecnico per diventare ‘genome data scientist’, una sorta di ‘domatore’ dei big data del genoma. Due anni di studio per acquisire le competenze informatiche e ingegneristiche necessarie a organizzare e analizzare i dati genomici ottenuti con la biologia cellulare, molecolare, genetica e biochimica.
Grazie alle nuove tecnologie di analisi genomica, tra cui il sequenziamento di nuova generazione, è possibile ottenere una enorme mole di dati molecolari. “Una figura professionale di questo tipo è già molto richiesta nell’ambito della ricerca pubblica e privata, e i nuovi laureati potranno soddisfare la domanda crescente prevista per i prossimi anni, anche alla luce delle realtà che saranno sviluppate nell’area di Milano, prima tra tutte lo Human Technopole”, spiega Giulio Pavesi, docente di Bioinformatica dell’Università Statale e coordinatore del corso.
Il corso è aperto sia a laureati in discipline computazionali, tra cui i laureati triennali in Ingegneria, e ai laureati in discipline biologiche e biotecnologiche, con un primo semestre diversificato. “Sarà il primo corso in Italia e uno dei pochissimi in Europa e nel mondo a formare ‘data scientists’ con un profilo realmente multidisciplinare”, aggiunge Marco Masseroli, docente di Bioinformatica del Politecnico di Milano. Grazie a questo corso si uniranno competenze diverse: “quella del biologo, che traccia la direzione, e quelle dell’ingegnere, che conosce a fondo le tecniche computazionali.
È solo adottando un approccio interdisciplinare che possiamo rispondere a domande di crescente complessità”, sottolinea il rettore del Politecnico, Ferruccio Resta. Le lezioni si svolgeranno in entrambi gli atenei. Per l’anno 2019/2020 sono disponibili 50 posti, le domande di ammissione vanno presentate entro il 10 luglio, mentre la prova di ammissione si svolgerà il 16 luglio.