Ultimi frenetici preparativi per la discesa su Marte della sonda Insight della Nasa, che lunedì sera intorno alle 21 (ora italiana) toccherà il suolo per poi cominciare a esplorare il ‘cuore’ del Pianeta Rosso. In questo weekend di super lavoro, i tecnici del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) in California stanno tenendo costantemente sotto controllo il meteo marziano e i dati inviati a Terra dalla sonda, per capire se sarà necessario effettuare qualche aggiustamento dell’ultimo momento per prepararsi al fatidico touchdown: sarà un atterraggio morbido, ma dopo ben sette minuti di discesa al cardiopalma.
“C’è un motivo per cui gli ingegneri definiscono la fase di atterraggio su Marte come i ‘sette minuti di terrore’: non possiamo usare il joystick per la discesa, perciò dobbiamo affidarci ai comandi con i quali è stata programmata la sonda spaziale”, spiega Rob Grover, responsabile della fase Edl (entrata, discesa e atterraggio) di InSight. La sonda entrerà nell’atmosfera marziana a una velocità di 19.800 chilometri orari e rallenterà fino a otto chilometri orari prima che le sue tre gambe tocchino il suolo marziano. Se questa decelerazione estrema in sette minuti sarà avvenuta con successo lo si saprà quasi in tempo reale grazie ai due minisatelliti Cubesat MarCO A e B, lanciati con Insight lo scorso 5 maggio. Se lunedì sera tutto andrà secondo i piani, i MarCo impiegheranno alcuni secondi per ricevere ed elaborare i dati prima di inviarli sulla Terra alla velocità della luce: ciò significa che gli ingegneri del Jpl saranno in grado di dire cosa ha fatto la sonda circa otto minuti dopo che avrà completato le sue attività.
“Abbiamo passato anni a testare i nostri piani, imparare da altri sbarchi su Marte e studiare tutte le condizioni che il pianeta ci potrebbe riservare. E resteremo vigili – aggiunge Rob Grover – fino a quando InSight si sarà stabilito nella regione prescelta dell’Elysium Planitia”. Questa regione vulcanica, in prossimità dell’equatore, sembra essere ancora geologicamente attiva e rappresenta il luogo ideale per studiare il mantello e il sottosuolo marziano. Insight sarà in ‘servizio’ per 728 giorni terrestri e studierà crosta, mantello e nucleo di Marte.
Lo farà grazie a una sonda di calore, per misurare l’energia proveniente dalle profondità, e un sismografo per rilevare le onde sismiche che sono generate da vulcanismo e fratture della crosta. Le onde sismiche permetteranno di mettere a punto una sorta di ‘radiografia’ di Marte che ne rivelerà il ‘cuore’.